16 ottobre 2018 – LETTERA DI AMBROGIONI AL SOTTOSEGRETARIO GIORGETTI
“Gentile Signor Sottosegretario,
i titolari di importi pensionistici medio-alti sembra abbiano scampato il pericolo immediato di veder decurtati i propri emolumenti con un provvedimento legislativo inserito nel ‘pacchetto fiscale’ approvato dal Consiglio dei Ministri del 15 ottobre scorso. Diamo atto che ciò è stato possibile grazie alla coerenza e fedeltà ai principi dello Stato di diritto manifestato dalla Lega e dai suoi rappresentanti parlamentari e governativi. Viene confermata, però, la volontà di inserire il ‘taglio’ per le pensioni oltre i 4.500 euro netti mensili nella legge di bilancio, senza che sia possibile ancora sapere con certezza con quali strumenti e su quale platea si opererà per raggiungere l’ambizioso traguardo di reperire un miliardo di euro nell’arco di un triennio”.
15 ottobre 2018 – PENSIONI: IL GOVERNO NON INTERVENGA PER DECRETO LEGGE: DA DI MAIO SOLO CALUNNIE
14 ottobre 2018 – PENSIONI: IL GOVERNO SMENTISCA INTERVENTO PER DL SU QUELLE MEDIO ALTE
Facendo seguito alle notizie uscite sulla stampa circa la volontà del Governo di approvare un decreto legge per decurtare i trattamenti pensionistici attraverso un ricalcolo dei contributi a partire dai 3.500 euro netti al mese, il Presidente CIDA è intervenuto chiedendo una smentita.
9 ottobre 2018 – PENSIONI: PROPOSTA DI LEGGE SBAGLIATA: DUBBI DI COSTITUZIONALITA’
Il termine pensioni d’oro’ è “improprio ed inaccettabile, specialmente in una sede parlamentare in cui si deve discutere di leggi vigenti al momento del pensionamento, di effettiva contribuzione, di durata del rapporto di lavoro, di equo rapporto fra data di pensionamento e anzianità contributiva, di limiti costituzionali agli interventi legislativi. Limiti che riteniamo ampiamente valicati”.
Lo ha detto Giorgio Ambrogioni, Presidente di CIDA, la Confederazione dei dirigenti e delle alte professionalità, durante l’audizione alla Commissione Lavoro della Camera sulla proposta di legge D’Uva-Molinari per la riforma dei trattamenti pensionistici, tenutasi il 9 ottobre a Roma.
Continui a leggere l’intervento di Giorgio Ambrogioni in occasione dell’Audizione
Scarichi il Comunicato stampa CIDA – 9.10.18
DECURTAZIONE DELLE PENSIONI E DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA
Il 14 agosto scorso, il documento di Itinerari previdenziali – Approfondimento 2018 – OSSERVAZIONI SULLA PROPOSTA DI RICALCOLO DELLE PENSIONI – segnalava che le categorie più colpite saranno i pensionati di anzianità che hanno contribuito di più (Italia del Nord e in parte al Centro), i lavoratori precoci e le donne la cui età legale di vecchiaia è sempre stata, fino al 2011, di 5 anni inferiore a quella degli uomini. E i penalizzati saranno solo le alte professionalità, cioè la classe dirigente del Paese. Peraltro, lo stesso documento affermava che il 70% delle pensioni che saranno decurtate sono pagate al Nord dove prevalgono di gran lunga le pensioni di anzianità.
La questione dei trasferimenti territoriali è stata ripresa in questi giorni anche in un articolo sul quotidiano La Repubblica: «Se il pacchetto rimane com’è tra pensioni d’oro e di cittadinanza — ragiona un politico leghista di primo piano — assisteremo al più grande spostamento di risorse della storia d’Italia verso il Sud» . Il malcontento sarebbe nei numeri: «Il 70- 75% dei pensionati d’oro vive al Centro- Nord, così come altrettanti beneficiari della pensione di cittadinanza si trova a Sud».
Guardi la rappresentazione grafica tratta da Stralcio dalla pubblicazione ISTAT: CONDIZIONI DI VITA DEI PENSIONATI, Anni 2015-2016.