E’ uscito il numero di agosto – settembre di Progetto Manager, il mensile di Federmanager, dal titolo “Con il merito in testa”, che riflette su come ricostruire una classe dirigente restituendo centralità alle competenze.
Progetto Manager lancia la sfida, tracciando l’identikit dei leader di domani: dinamici, resilienti e con più esperienza sul campo.
Gli articoli di questo numero
Apre Stefano Cuzzilla con “La competenza al governo”. Milioni di italiani al voto per le elezioni amministrative. La posta in gioco è altissima: determinare il management di città fondamentali per far ripartire il Paese, nel solco della strada tracciata dal Pnrr.
Segue il pezzo di Mario Cardoni, “Attivare le intelligenze manageriali”. La formazione deve essere continua, specialistica e on the job. E va affiancata da mentoring e contaminazione di esperienze. Solo così l’Italia potrà tirare fuori il meglio delle sue risorse creative e operative.
“L’esperienza insegna”, scritto da Antonio Soriero, che intervista il professor Sapelli: classi dirigenti in difficoltà? Inutile prendersela con l’Italia. Le cause vanno ricercate tra i disordinati tasselli del mosaico mondiale.
Si prosegue con “Conoscere vuol dire stupirsi” di Cristina Dell’Acqua. Bisogna sconfiggere la povertà educativa, che ostacola l’avvenire delle giovani generazioni, restituendo protagonismo alla scuola. “Dare sapore al sapere”, per formare i decisori di domani, è l’investimento più sicuro che possiamo fare.
“Nella mente del leader”, scritto da Andrea D’Acunto. Le variabili sono tante, ma chi dirige ha il dovere di scegliere. Gli sviluppi delle neuroscienze e le analisi dei dati ci aiutano a comprendere come nasce una decisione.
In esclusiva, l’introduzione di Power, il libro di Jeffrey Pfeffer, oggi nell’edizione italiana curata da Ayros. Una lettura consigliata a chi vuole osare, rivoluzionare le gerarchie oppure, semplicemente, puntare in alto: “Il potere fa bene”, di Jeffrey Pfeffer.
Segue “Nei corridoi del palazzo”, a firma Claudia Pomposo: il lavoro del lobbista è cambiato profondamente, non altrettanto i luoghi comuni che ne hanno causato una percezione pubblica distorta. È ancora lunga la strada per conferire il giusto riconoscimento a questa professione.
“Il fascino della virtù”, scritto da Maria Cristina Origlia. Una svolta meritocratica per agganciare davvero la ripresa, valorizzando competenze e talenti. A partire dalla grande occasione del Pnrr.
Rita Palumbo ci parla di “Comunicare per professione”: quello del comunicatore è un profilo manageriale con requisiti e compiti specifici. A definirli, una norma appena entrata in vigore che rappresenta un vero punto di svolta per la categoria.
Chiude il numero “Dirigere, che fatica!” di Dina Galano. I manager sono nel mezzo, la proprietà da un lato, i collaboratori dall’altro. In un contesto ad alta complessità, necessitano di tutele crescenti perché crescenti sono le responsabilità e i rischi.