Convegno a Bologna il 17 novembre
Da Federmanager una guida per orientarsi nel mondo previdenza e fare le scelte giuste durante il percorso lavorativo
Si è svolto a Bologna il convegno a tema previdenza e pensioni dal titolo “Riscatto laurea, massimale e codice lavoratore – Le scelte incaute e gli errori del datore di lavoro che possono danneggiare la tua pensione” promosso da Federmanager – associazione rappresentativa dei dirigenti, quadri e alte professionalità delle imprese produttrici di beni e di servizi – insieme alla sede territoriale di Bologna, Ferrara e Ravenna.
Alla presenza di oltre 150 partecipanti, gli esperti di Federmanager hanno fornito un quadro dell’attuale panorama previdenziale, con un focus sulla figura del dirigente ma non solo, soffermandosi sui comportamenti da tenere e gli accorgimenti utili da adottare durante il percorso lavorativo, ma anche sugli ultimi aggiornamenti in tema di sviluppi futuri: la legge di bilancio del 2023 si propone infatti di confermare e introdurre nuove formule di flessibilità.
Partendo da una premessa condivisa. Mario Cardoni, direttore generale Federmanager: “La previdenza non è un tema che riguarda i più anziani ma anzi, spesso, occuparsene solo quando si avvicina il traguardo pensionistico può risultare scelta tardiva in quanto possono emergere criticità la cui risoluzione richiede tempi lunghi quando, addirittura, problematiche non più risolvibili.”
“Questo evento molto partecipato – ha dichiarato Andrea Molza, presidente Federmanager Bologna–Ferrara–Ravenna – evidenzia quanto al di là delle parole una struttura altamente qualificata sugli aspetti previdenziali e non solo come Federmanager possa fare la differenza e dare a dirigenti, quadri e alte professionalità in attività la tranquillità che non è solo nel progettare il proprio futuro nel modo migliore.”
Farsi trovare preparati
“All’alba di una nuova riforma pensionistica – ha sottolineato Antonello Orlando, consulente del lavoro e collaboratore di Federmanager – è necessario ‘farsi trovare preparati’ acquisendo il più possibile coscienza delle opportunità già presenti nel panorama degli strumenti pensionistici. Riscatto di laurea, contributi volontari, cumulo contributivo sono solo alcuni degli investimenti in previdenza che un manager deve conoscere per affrontare al meglio un nuovo ruolo, un cambio di azienda ma anche il passaggio da un ruolo manageriale a quello imprenditoriale o, ancora, al mondo della consulenza. Questi aspetti, opportunamente legati anche alla valutazione dell’impatto fiscale delle proprie scelte (si pensi alla deducibilità degli oneri di riscatto o anche degli investimenti nei fondi pensione), dovranno essere tempo per tempo valutati e inseriti in una valutazione a tutto tondo del proprio percorso pensionistico.”
Un sistema complesso
Per Rita Comandini, consulente previdenziale Federmanager, “il reiterarsi di riforme previdenziali che si sono succedute dai primi anni 90 ha creato un sistema complesso soprattutto per chi ha, come la categoria dei dirigenti, esperienze di lavoro diverse spesso con iscrizione a fondi di previdenza che, ancorchè soppressi, hanno conservato le loro peculiarità.”
“I diversi sistemi di calcolo, le modalità di accesso a pensione, le possibilità di riscattare o ricongiungere o cumulare le contribuzioni – ha proseguito – necessitano di una conoscenza della materia previdenziale e delle specificità della categoria dei dirigenti di cui Federmanager ha colto l’assoluta necessità, dotando gli operatori di ciascuna associazione degli strumenti culturali e procedurali per offrire una consulenza tagliata sulle esigenze di ciascun dirigente.”
Riscatto laurea
Tra le formule di flessibilità che potrebbero essere previste dalla legge di bilancio c’è la nuova Quota 41, che potrà essere raggiunta anche attraverso il riscatto di laurea: in particolare i manager dovranno pesare l’opportunità di ricorrere al riscatto di laurea agevolato che consente di recuperare anche 5 anni di contributi a poco più di 26mila euro. Tuttavia questo può comportare, a causa dell’applicazione del metodo di calcolo contributivo puro, una perdita secca sulla pensione poi non recuperabile, anche per effetto del massimale contributivo. Durante l’incontro formativo sono stati analizzati tutti i vari scenari rintracciando i punti di forza e di debolezza.
L’importanza della consulenza previdenziale
“La consulenza previdenziale – ha sottolineato Mario Cardoni, direttore generale Federmanager – ha assunto in questi anni un’enorme valenza. I molteplici interventi legislativi che si sono susseguiti negli ultimi 20 anni sul sistema previdenziale italiano hanno reso oggi indispensabile affidarsi a chi, come Federmanager, è in grado di districarsi nella complessa mole di leggi, circolari e norme operative che governano oggi la previdenza ed indirizzare il lavoratore sul miglior percorso previdenziale da intraprendere.”
“Siamo chiamati a fare delle scelte previdenziali durante tutta la vita lavorativa – ha proseguito Cardoni – che richiedono precisa consapevolezza e tempi predeterminati e per una categoria come quella dei manager, è quindi fondamentale affidarsi a qualcuno in grado di indicare le scelte più giuste in termini pensionistici. Per questo, senza ombra di dubbio, la nostra Organizzazione è oggi leader nel panorama della consulenza previdenziale per i manager che Federmanager garantisce gratuitamente ai propri iscritti attraverso un team che annovera tra le sue fila i migliori esperti nel campo della previdenza.”
La guida di Federmanager per assicurarsi una buona pensione
- Tenere sotto controllo fin dai primi anni di lavoro il proprio percorso previdenziale.
2. Informarsi periodicamente sullo stato dell’arte dei contributi versati e verificare costantemente la regolarità contributiva.
3. Analizzare con attenzione i diversi sistemi di calcolo, le possibilità di riscattare o ricongiungere o cumulare le contribuzioni.
4. Calcolare gli effetti della ricongiunzione delle posizioni assicurative, del cumulo contributivo e della totalizzazione.
5. Valutare il riscatto della laurea (e del servizio di leva): una grande opportunità, ma non sempre conviene. Di quanto tempo anticipa l’accesso alla pensione? Conviene ai fini fiscali?
6. Verificare il massimale contributivo, ovvero il limite massimo oltre il quale non si devono versare i contributi per la pensione.
7. Codice lavoratore: il datore di lavoro sta utilizzando quello corretto?
8. In caso di periodi di attività lavorativa privi di copertura contributiva, esistono attualmente possibilità di regolarizzazione. Verificare in tempo utile se si hanno i requisiti per sanare le omissioni contributive.
9. Riunire posizioni contributive accumulate in stati diversi dell’Unione Europea e fuori dall’Unione ai fini di ottenere una pensione in totalizzazione internazionale.
10. Verificare la convenienza economica e temporale di eventuali accessi anticipati.
11. Avvalersi della consulenza previdenziale, consultandosi con associazioni di categoria, patronati e sindacati di riferimento.
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