Stefano Cuzzilla, manager Techno Sky – gruppo Enav, è il neoeletto Presidente Nazionale di Federmanager, designato dal Congresso Nazionale di Federmanager riunito a Milano per il rinnovo delle cariche federali per il triennio 2015-2018.
La funzione di Vice Presidente è assegnata a Eros Andronaco, già dirigente Saipem del Gruppo ENI. Anita Marina Cima, una lunga carriera in IBM, assume l’incarico di Tesoriere.
Già alla guida del FASI – Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa, Stefano Cuzzilla si è rivolto così al Congresso: “Ringrazio i delegati, i vertici Federmanager uscenti che oggi mi passano il testimone e tutta l’Organizzazione per la stima e la fiducia che mi state accordando. Intendo impiegare ogni energia per posizionare Federmanager al centro del sistema delle relazioni industriali, del dibattito istituzionale, politico, della società. Come dirigente riconosco con fierezza che la nostra azione offre un contributo sociale, culturale ed economico che è sempre stato messo al servizio del Paese e che oggi merita di acquisire la giusta visibilità. Puntiamo, con impegno e responsabilità, a fare bene e a vederlo riconosciuto”.
“Siamo consapevoli che la situazione generale non è favorevole”, ha aggiunto il Presidente. “Per questo dobbiamo unire le forze per contribuire a uscire dalla crisi, dimostrando, ancora una volta, che la classe manageriale è la spina dorsale di questo Paese. Se è vero che oggi si nominano meno dirigenti di quanto non avvenisse dieci anni fa, è nostro compito far comprendere che da una valorizzazione di questo ruolo passano le possibilità di ripresa del sistema economico e industriale”.
Cuzzilla, illustrando il programma triennale dal titolo Un patto per Federmanager. Punti programmatici per innovare il sistema, ha sottolineato alcuni obiettivi prioritari: costruire un’immagine del manager coerente sia all’interno delle imprese sia nei confronti dell’opinione pubblica; estendere la rappresentanza aprendo anche alle figure apicali; rilanciare gli strumenti di welfare, che sono già un modello preso a riferimento, incentivando il loro sviluppo con misure legislative e fiscali; interpretare in modo evolutivo la contrattazione collettiva, adottando schemi nuovi e costruendo un network di relazioni forti.
“Credo che mai quanto in questo momento sulla figura del manager si stia facendo una gran confusione. Dobbiamo reagire alle banalizzazioni e alla retorica antagonista che ci contrappone ingiustamente ad altre categorie. Ricordiamo invece i nostri valori che sono quelli della solidarietà, del merito, della trasparenza, della responsabilità. Chi guarda a un manager deve identificarlo in questi valori. Evidenziamo il contributo dei professionisti migliori, le nostre idee migliori, la nostra mission. Siano d’esempio le best practice conseguite sui territori che sono l’esito della relazione intelligente e proficua tra imprese e manager, così come le esperienze di successo realizzate all’estero”.
Guardando alla struttura Federmanager, Cuzzilla ha indicato la necessità di imprimere un’accelerazione nel segno dell’innovazione e dell’efficacia dei servizi.
“Poniamoci come obiettivo quello di modernizzare il nostro modello gestionale e organizzativo, che deve diventare più agile ed efficiente. Semplifichiamo e facciamo sinergia tra noi. Sforziamoci di comunicare in modo responsabile, strategico, realizzando un raccordo tra le dimensioni locale, nazionale e internazionale”.
Ed entrando ulteriormente nel merito, ha chiarito: “Abbiamo davanti sfide complesse che possiamo vincere solo se potenziamo la nostra capacità di innovare e la nostra velocità di reazione. Richiameremo ogni anno gli obiettivi posti, li tradurremo in conseguenti azioni per rendere concreto e proficuo il programma che ci siamo dati, potendo fare affidamento su una struttura tecnica altamente qualificata e motivata, e su eccellenze professionali diffuse sul territorio”.
L’ultimo richiamo è rivolto al tema del dialogo tra generazioni. Secondo il Presidente, “urge un cambiamento di prospettiva. Dobbiamo porci come un hub strategico per tutte le eccellenze manageriali ovunque operino, che si trovino in Italia, in Europa o altrove. Anche i nostri servizi, già di alto livello, dovranno essere innovati perché sono il naturale vettore di sviluppo associativo. Puntiamo sui giovani e anticipiamo qualsiasi rischio di frattura tra junior e senior che possa minacciare la nostra coesione. Ricomponiamo in un quadro unitario le diverse esperienze, riconoscendo inoltre che le differenze di età, di genere o di status sono elementi di ricchezza che dobbiamo capitalizzare”.