Traguardo raggiunto: la petizione “Salviamo il Ceto Medio” si chiude con oltre 52 mila sottoscrizioni!
Ringraziamo tutti coloro che hanno sostenuto la nostra causa.
Grazie al vostro contributo, siamo riusciti a raggiungere oltre 52mila firme, una testimonianza concreta dell’importanza e del valore del ceto medio per il tessuto economico e sociale del nostro Paese, driver della nostra economia e parte intraprendente e produttiva che genera PIL, posti di lavoro e crea nuove aziende.
Il successo della nostra petizione è un segnale chiaro dell’insoddisfazione di un’ampia fetta della popolazione, da troppi anni soggetta a ripetuti provvedimenti falsamente redistributivi e troppo spesso trascurata dalla politica.
In virtù di quell’equità e giustizia sociale alla base di questa iniziativa, porteremo le istanze sottoscritte alle istituzioni competenti per materia, al fine di poter porre le basi per un dialogo collaborativo e promuovere future iniziative a sostegno del ceto medio.
La nostra petizione è stata ripresa dal Sole 24 ore, Repubblica, Rai News, Economy e molte altre testate nazionali e territoriali, giungendo così a larga parte dell’opinione pubblica.
Questo per noi non è un punto di arrivo, ma l’inizio di un percorso lungimirante e duraturo. Abbiamo messo in campo una serie di iniziative concrete per far emergere la categoria nel dibattito pubblico. Abbiamo già in programma la presentazione ai vertici politici nazionali di un ampio studio condotto in collaborazione con il Censis, per evidenziare il valore del ceto medio e per spiegare in che modo, rilanciandone la condizione economica e sociale, è possibile restituire vigore a sviluppo e coesione sociale del nostro Paese.
Ancora una volta, grazie per il vostro prezioso contributo e per aver dimostrato che insieme possiamo fare la differenza.
PAROLA ALLA DIRETTRICE CIDA TERESA LAVANGA
“La petizione per CIDA ha rappresentato un momento di apertura e partecipazione, dando avvio a un inedito percorso volto a estendere l’ambito di azione confederale. Oggi siamo di fronte agli esiti di un cambiamento profondo, visto che in poco più di una generazione si è passati da una società con diffuse opportunità di benessere per tutti a una dove è necessario difendere quello che ci si è guadagnato lavorando onestamente. Noi di CIDA riteniamo che il rilancio del ceto medio possa realizzarsi solamente puntando sulla valorizzazione del merito. Tuttavia, il merito, come principale guida dei processi economici e sociali, non può affermarsi senza una rinnovata centralità della cultura manageriale e delle figure dei manager nelle aziende pubbliche e private. Su queste fondamenta, continueremo a difendere e sostenere il ceto medio poiché rappresenta un tema di interesse collettivo”.
Fonte: comunicato stampa CIDA