E’ disponibile alla lettura il numero di gennaio di Progetto Manager, il mensile di Federmanager, che nel primo numero del nuovo anno si concentra sullo smart working.
Una modalità che può rappresentare un’opportunità per innovare tanto i processi organizzativi quanto la cultura aziendale.
Progetto Manager si muove sulla nuova scacchiera del lavoro, dove essere “agili” fa la differenza.
Cosa ci riserva il numero? Diamo insieme un’occhiata al sommario.
La rappresentanza diventa smart, Scritto da Stefano Cuzzilla. Questa è la stagione del consolidamento dello smart working in azienda. Spetta ai corpi intermedi disegnare una nuova cornice organizzativa: il lavoro flessibile, responsabilizzato e orientato al risultato deve entrare a pieno titolo nella contrattazione collettiva
Mario Cardoni si concentra sul tema Reagire alla crisi: qual è l’impatto della pandemia sui manager? Il nostro monitoraggio periodico per capire il Paese reale e rafforzare le tutele della categoria.
Segue Stile libero, di Marco Valerio Morelli. Come investire in una strategia di lavoro adattivo che trasformi veramente l’organizzazione? Ecco gli elementi e le sfide che gli Hr manager devono tener da conto.
Il lato umano dell’innovazione è invece redatto da Antonio Soriero. La digitalizzazione implica un impegno economico e culturale. Mario Fiorentino, direttore generale per la politica industriale, l’innovazione e le Pmi del Mise, analizza il processo che sta portando milioni di persone a lavorare in modo nuovo.
Le differenze tra settore pubblico e privato si sono acuite con il ricorso al lavoro a distanza. Progetto Manager ne parla con il giuslavorista Pietro Ichino nell’articolo Smart working in chiaroscuro, scritto da Marco Scotti.
Ma l’errore più grave è giudicare smart working ciò che non lo è. Marco Bentivogli, coordinatore nazionale di Base Italia, interviene nel dibattito del momento mettendo in luce i vantaggi dei nuovi processi organizzativi nell’articolo La scelta intelligente.
Alessandra Ceccarelli con Agili al lavoro riflette invece sul tema lato organizzativo: “Abbiamo creato un modello per un’organizzazione diversa, matura e condivisa che aiuti le aziende a cambiare, creando valore aggiunto”.
Parliamo di innovation work con Guelfo Tagliavini. Da qualsiasi luogo e in qualsiasi orario della giornata, il “nuovo lavoro” si sta facendo strada. Affinché segua logiche di risultato, e non di mera presenza, sarà fondamentale una guida manageriale non improvvisata.
Luca Desiata esorta a fare la mossa giusta. Esiste un parallelo naturale tra gli scacchi e la strategia aziendale: si allena la mente ai processi decisionali complessi. A differenza del mondo reale, però, nel gioco si vince o si perde. Tertium non datur
Infine, a cura di Dina Galano, Sbagliare rende agili. Riorganizzare team internazionali e procedure di crisi in tempi di pandemia. L’esperienza di Roberta Occorso, Hr manager di Babcock, dove l’emergenza è ordinaria amministrazione.