Nella nuova edizione di ottobre 2021 degli Scenari, Prometeia ha rivisto al rialzo la previsione di crescita ravennate per il 2021; si prevede infatti una rapida ripresa del valore aggiunto complessivo pari a +6,8%, che sarà comunque parziale ma sostenuta dal contenimento della pandemia. Il miglioramento del quadro previsivo conferma anche che la crescita in provincia di Ravenna nell’anno in corso sarà superiore sia a quella stimata per l’Emilia-Romagna (+6,5%) che a quella media italiana (+6,1%).
La ripresa sarà però più contenuta nel 2022 (+3,4% per Ravenna, +3,8% per l’Emilia Romagna e +3,9% per l’Italia), anche se il trend positivo dovrebbe permettere a fine anno di recuperare il livello del valore aggiunto antecedente alla pandemia. Infatti, a fine 2022, Ravenna dovrebbe mettere a segno una crescita del +1,2% rispetto al 2019 (+0,8% in ambito regionale), a fronte di un dato nazionale meno veloce (+0,6% l’incremento 2022 rispetto al 2019 del valore aggiunto italiano).
Il 2020 si chiuderà invece con una caduta della ricchezza prodotta in provincia di Ravenna sotto alle due cifre e pari a -8,4%, con una discesa che appare leggermente inferiore rispetto a quella regionale (-8,8%) e nazionale (-8,7%).
Valore aggiunto industria
Dall’analisi realizzata dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ravenna emerge anche che nel 2021 la ripresa condurrà a una crescita del valore aggiunto prodotto dall’industria in senso stretto provinciale del +11,4% (-10,1% invece la perdita nel 2020); esaurita la spinta del recupero dei livelli di attività precedenti, nel 2022 la crescita si ridurrà sensibilmente (+1,9%), tenuto conto anche delle difficoltà delle catene di fornitura e dell’aumento dei prezzi delle materie prime e di commodity.
Boom costruzioni
Grazie ai piani di investimento pubblico e alle misure di incentivazione adottate dal Governo a sostegno del settore, della sicurezza sismica e della sostenibilità ambientale, nel 2021 si avrà un vero boom del valore aggiunto del settore delle costruzioni della nostra provincia (+27,2%), che trainerà la ripresa complessiva ed è stato il settore di maggior tenuta nel 2020 (-6,1%).
Nonostante un ragionevole rallentamento, la tendenza positiva proseguirà con decisione anche nel 2022 (+9,1%), come le misure di sostegno adottate, e sarà ancora il settore delle costruzioni a trainare la crescita ravennate.
Servizi
Gli effetti negativi dello shock da Coronavirus si sono fatti sentire più a lungo e duramente nel variegato comparto dei servizi. Dopo la flessione pari a -8,4% nel 2020, nell’anno in corso, secondo Prometeia, la ripresa del valore aggiunto settoriale sarà solo decisamente parziale (+4,5%) e la più contenuta rispetto agli altri macro-settori, data la maggiore difficoltà ad affrontare gli effetti della pandemia e la contenuta ripresa della domanda delle famiglie.
Reddito ed esportazioni
A contribuire alle stime di crescita previste per quest’anno la ripartenza del reddito disponibile (+5,6%); anche le esportazioni giocano un ruolo fondamentale tra i driver della ripresa e l’export delle imprese ravennati nel 2021 dovrebbe crescere del +11,8%, oltrepassando i livelli reali precedenti alla pandemia al termine dell’anno in corso, dopo la pesante flessione del 2020 (-12,7%), conseguenza della caduta del commercio mondiale.
La riduzione del reddito disponibile subita invece lo scorso anno e la tendenza all’aumento dei prezzi in corso limiteranno sensibilmente la ripresa dei consumi nel 2021 (+4,6%), decisamente al di sotto della dinamica del VA.
In crescita, nel 2021, anche il valore aggiunto per abitante (28.100 Euro), a fronte dei 29.600 Euro del 2019 e dei 26.300 Euro del 2020, che si stima porterà a fine anno il valore provinciale della ricchezza prodotta dai 10,2 miliardi di Euro del 2020 ai 10,9 del 2021, sebbene ancora lontani dal valore del 2019 (11,5 miliardi di Euro).
Mercato del lavoro
Per quanto riguarda il mercato del lavoro, nonostante le misure di salvaguardia adottate, la pandemia ha inciso sensibilmente sull’occupazione, colpendo particolarmente i lavoratori non tutelati e con effetti protratti nel tempo. Nel 2020 il calo degli occupati è arrivato al -5,4% (più
contenuto in regione con un -2,9% ed in Italia con -2,8%). Ma a differenza di quanto ipotizzato negli scenari diffusi a luglio, secondo i quali occorreva attendere i prossimi anni per una ripresa occupazionale, le stime più recenti indicano un’inversione di tendenza già nel corso del 2021.
Con la ripresa, la tendenza negativa si arresterà infatti nel 2021 e si registrerà un primo parziale recupero del +0,8% (superiore al +0,5% previsto sia in Emilia-Romagna che nell’intero Paese). Nel 2022 è prevista inoltre un’accelerazione della crescita dell’occupazione (+1,4%).
Il tasso di disoccupazione in provincia di Ravenna lo scorso anno è salito al 7% ed era pari a 4,6% nel 2019 e 5,8% nel 2018; nel 2021 è previsto un miglioramento del valore provinciale al 6,1%, attorno al quale si assesterà anche nel 2022 (6,2%), ma per gli strascichi della pandemia sul
mercato del lavoro non sarà sufficiente per livellarsi ai valori più contenuti pre-pandemia .
Si confermano dunque i numerosi segnali che prevedono per l’economia ravennate una ripresa diffusa; a rendere più incerto il clima positivo vi sono alcuni aspetti che dovranno essere tenuti sotto osservazione e fra questi: la rapida diffusione delle variante Delta e la minaccia di nuove
mutazioni del virus, la dinamica del costo di materie prime e prodotti energetici, che per molti beni ha già toccato livelli di guardia, e le incognite sull’occupazione.