Una vetrina online in doppia lingua, gratuita e personalizzabile per far conoscere la propria idea di business 2.0. È #ltalyFrontiers, la nuova piattaforma istituzionale disponibile da oggi sul sito http://startup.registroimprese.it per le startup e le PMI innovative italiane.
Frutto di una collaborazione tra Ministero dello Sviluppo Economico, Giovani Imprenditori di Confindustria e Unioncamere, la piattaforma, realizzata da InfoCamere (la società che gestisce il patrimonio informativo delle Camere di Commercio), è nata con l’obiettivo di valorizzare e dare visibilità internazionale alle imprese italiane che hanno raccolto la sfida dell’innovazione.
La piattaforma coniugherà i dati disponibili nelle sezioni speciali del Registro Imprese dedicate a startup e PMI innovative – già soggetti a regime di pubblicità e ad aggiornamento settimanale – con un nuovo, ricco set di informazioni inserite volontariamente dalle imprese con firma digitale. Ciascuna impresa avrà così a disposizione una propria scheda dedicata e personalizzabile entro cui inserire un tag autodescrittivo (es. #Cleantech, #InternetOfThings, #BigData, esprimendo il legame con i più recenti trend sul mercato dell’innovazione), inserire un video di presentazione, descrivere le competenze del team, fornire informazioni sul livello di sviluppo raggiunto e sulla tipologia di prodotto o servizio offerti, indicare i mercati di riferimento e i link ai profili social ecc.
Attraverso un motore di ricerca interno, le startup e le PMI innovative potranno essere individuate dall’utente – sia esso un’impresa tradizionale interessata a innovare in un determinato settore o un investitore italiano o estero – a seconda delle sue esigenze specifiche: le imprese innovative potranno essere filtrate per settore di attività, area geografica, classe dimensionale (in termini di fatturato, capitalizzazione e addetti), nonché a seconda dell’importo dell’eventuale esigenza di finanziamento.
Il nuovo spazio sarà in grado di accompagnare le startup e le PMI innovative nel loro intero ciclo di vita: dalla fase di avvio a quella di rafforzamento, fino all’incontro con soggetti finanziatori, sia pubblici che privati, italiani ed esteri.
“#ItalyFrontiers è molto di più di una semplice vetrina: rappresenta un vero e proprio strumento per creare connessioni di business e di collaborazione sull’innovazione nel tessuto imprenditoriale e per stimolare nuove opportunità lungo le filiere produttive” ha commentato Stefano Firpo, DG per la Politica Industriale, la Competitività e le PMI del Ministero dello Sviluppo Economico. “Dal mero espletamento di un adempimento burocratico, l’iscrizione alle sezioni speciali del Registro delle Imprese dedicate a startup e PMI innovative si trasforma essa stessa in un servizio aggiuntivo per le imprese: un’opportunità per consentire al nostro sistema dell’imprenditorialità innovativa di crescere e farsi conoscere”.
“Imprese scarsamente connesse tra di loro e con la rete è un’idea del passato che penalizza fortemente le incredibili risorse produttive dell’Italia – afferma Marco Gay, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria – #ItalyFrontiers finalmente supera quest’idea e dà al sistema produttivo italiano uno strumento per integrare manifattura tradizionale con imprese innovative e digitali. La nuova piattaforma favorisce la contaminazione tra i marchi storici della nostra imprenditoria e i prodotti di eccellenza di tutte le nostre PMI, quel patrimonio che ha reso grande il made in Italy nel mondo con le potenzialità delle nuove imprese che lo faranno tornare a correre. È un’opportunità non solo per chi fa impresa, ma per diffondere l’idea che l’industria italiana non si è fermata al capannone, tutt’altro, ha un volto moderno e digitalizzato”.
“Per le imprese innovative italiane – ha sottolineato il Direttore Generale di InfoCamere Paolo Ghezzi – questo portale significa avere uno spazio online gratuito, una porta aperta verso il futuro e l’occasione così di essere più competitive sul mercato. L’iniziativa risponde all’esigenza, in questo momento sempre più sentita, di fornire strumenti concreti di sostegno all’attività quotidiana d’impresa di cui le aziende italiane hanno fortemente bisogno”.
“L’innovazione è il motore dello sviluppo. Alimentare la fabbrica delle idee creative è perciò indispensabile per accelerare il processo di modernizzazione in atto nel nostro Paese”. È quanto sostiene il presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello, secondo cui “oggi l’ecosistema delle startup e delle PMI innovative rappresenta ancora una piccola realtà del nostro tessuto produttivo, ma esprime un’enorme potenzialità che vogliamo contribuire a fare emergere anche attraverso questa iniziativa nata dalla collaborazione tra istituzioni e mondo imprenditoriale a sostegno della competitività delle nostre imprese”.
Al 9 novembre scorso sono 4.824 le startup innovative e 69 le PMI innovative attive in Italia.
Dal punto di vista geografico, le regioni che presentano la maggiore presenza di startup innovative sono la Lombardia (1.047), l’Emilia Romagna (554), il Lazio (473), il Veneto (361) e il Piemonte (333). Tra le province spiccano Milano (704), Roma (405), Torino (249), Bologna (149) e Napoli (147).
Guardando al valore della produzione, il 6% delle startup con un bilancio depositato presenta un fatturato superiore a 500mila Euro.
Sul piano occupazionale, considerando il periodo settembre 2014-giugno 2015, il numero delle persone, dipendenti e soci, complessivamente coinvolte nelle startup innovative ha registrato un incremento del 64%, passando da poco più di 13 mila unità a quasi 22 mila unità (+4.891 dipendenti e +16.861 soci). In termini assoluti, il settore che attrae maggiormente gli startupper è quello legato alla produzione di software e alla consulenza informatica, dove si contano 1.453 imprese pari al 30,1% del totale delle startup innovative, subito seguito da quello della ricerca e sviluppo (743 unità, 15,4%).
Con il Decreto Crescita 2.0, a fine 2012 l’Italia si è dotata di una strategia organica volta a favorire tutte le nuove imprese innovative, a prescindere dal settore d’attività, in ogni fase del loro percorso di sviluppo. Con l’Investment Compact, a inizio 2015 le principali agevolazioni già assegnate alle startup innovative – dall’accesso preferenziale al Fondo di Garanzia per le PMI agli incentivi fiscali sugli investimenti in capitale, dalla liberalizzazione della disciplina societaria alla possibilità di remunerare addetti e consulenti esterni mediante piani di incentivazione in equity, fino allo strumento dell’equity-crowdfunding per raccogliere capitali diffusi – sono state estese a una più ampia platea d’imprese, non soggette a delimitazioni di natura anagrafica o dimensionale: le PMI innovative.
http://startup.registroimprese.it