Federmanager Ferrara si fonde con Bologna e Ravenna
I 300 manager della provincia confluiranno nella nuova associazione da 3.000 soci Ferrara avrà un vicepresidente operatività dal gennaio 2020
11 MAGGIO 2019
Federmanager Ferrara, associazione dei dirigenti aziendali di Ferrara e Provincia con all’attivo circa 300 iscritti, ha deciso in assemblea straordinaria la fusione con Federmanager Ravenna e Bologna. L’assenso degli iscritti ferraresi è stato portato ieri all’attenzione del direttivo di Bologna e Ravenna, che ha accolto la decisione con soddisfazione e dovrà ora convocare a sua volta un’assemblea straordinaria per avviare l’operazione, che sarà operativa dall’1 gennaio 2020. Gli accordi prevedono per Ferrara due consiglieri e il vicepresidente, delegato sul territorio di Ferrara e Provincia per costituire una Commissione tecnica locale che ha il compito di monitorare e salvaguardare l’assistenza agli associati ferraresi. «L’unione con Bologna e Ravenna – spiega Giorgio Merlante, presidente Federmanager Ferrara e vice regionale – darà vita a una delle più consistenti presenze di Federmanager nel panorama nazionale con circa 3.000 iscritti all’attivo».
Come Confindustria
La decisione è in scia con la fusione delle realtà Confindustriali di Bologna, Modena e Ferrara nella nuova Confindustria Emilia. «L’accorpamento per il nostro territorio traccia un nuovo percorso di crescita e innovazione. Il mondo istituzionale e politico – è l’opinione di Merlante – dovrebbe supportare questa fase di sviluppo e collaborare con politiche attive per permettere l’accelerazione della crescita del nostro territorio, sfruttando azioni di integrazione e di sviluppo dell’economia imprenditoriale geograficamente contigue. Creare un progetto territoriale di medio-lungo periodo che coinvolga amministrazioni, enti, imprese (industriali e artigiane), privato sociale, sindacato, centri di ricerca, università, volontariato».
Regia di sistema
Federmanager lancia l’idea della «creazione di una “regia” forte di sistema, capace di guidare, in modo coordinato, il processo di cambiamento dell’economia territoriale attraverso la selezione condivisa di progetti a valore strategico reali e il monitoraggio delle criticità che ne impediscano lo sviluppo». E vuole sedersi a questo tavolo per dare il proprio contributo
L’assemblea ha anche approvato i bilanci consuntivo 2018 e preventivo 2019. Confermati fino a fine dell’anno tutti gli organismi in carica, a partire dal presidente Giorgio Merlante, Paolo Bassi e Pier Luigi Di Federico vice, il tesoriere Giorgio Amadori, il segretario Michele Monte e tutti i consiglieri. —
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