Francesca Nava è la vincitrice della 57esima edizione del Premio Estense, del quale anche Federmanager Bologna – Ferrara – Ravenna è sostenitore. Il verdetto è arrivato alla terza votazione, con 27 preferenze, e ha messo d’accordo la giuria tecnica presieduta da Guido Gentili e quella popolare. Entrambe le giurie si sono riunite sabato 25 settembre al Teatro Comunale di Ferrara.
Covid, la ricostruzione del focolaio
“Il focolaio. Da Bergamo al contagio nazionale” (edito da Laterza) è un libro che mette in crisi le ricostruzioni ufficiali di autorità sanitarie e decisori politici. Ma anche il racconto di uomini e donne che non ci sono più a causa del Covid e di scelte non fatte o fatte troppo in ritardo.
“Sono felice ed emozionata per questa vittoria che mi onora moltissimo. Ho scelto di raccontare quattro storie emblematiche di morti da Covid nella bergamasca. Tutte fondamentali per mettere a fuoco quelle che considero le reali criticità del sistema. Sono quelle di Claudio, Marisa, Manuel e Giuseppe: persone dai 40 agli 80 anni. Il racconto del loro calvario e di quello vissuto dai loro famigliari mi ha lacerato a tal punto da non farmi dormire la notte. Una di queste riguarda una parte della mia famiglia: è la storia di Manuel, 47 anni, padre di tre figli, infettatosi sul lavoro a inizio marzo. Morto nel giorno della Festa del Papà. L’ho scritta piangendo di rabbia”.
I premiati e i finalisti
E’ così calato il sipario sulla 57esima edizione del Premio, sostenuto da BPER Banca che ne è main sponsor, con il conferimento ufficiale dell’Aquila d’Oro a Francesca Nava e il Riconoscimento Granzotto “uno stile nell’informazione” ad Andrea Purgatori (Atlantide La7). A condurre la cerimonia di premiazione, sempre al Teatro Comunale, come di consueto, è stata la giornalista Cesara Buonamici.
Ricordiamo che erano arrivati in finale, insieme alla Nava, “Labirinto italiano. Viaggio nella memoria di un Paese” di Walter Veltroni (ed. Solferino), “Il Sistema. Potere, politica, affari: storia segreta della magistratura italiana” di Alessandro Sallusti (ed. Rizzoli) e “Gianni Agnelli in bianco e in nero” di Alberto e Giancarlo Mazzuca (ed. Baldini+Castoldi).