Rallenta la congiuntura nei primi mesi del 2018, ma rimane positivo il confronto con l’anno precedente. Bene ordinativi ed export. Nuova battuta d’arresto per micro imprese, artigianato e commercio
Prosegue anche nel 2018 la crescita degli indicatori congiunturali riferiti alla manifattura, positivi solo per il trend delle imprese di maggiori dimensioni che confermano l’intensità rilevata alla fine dello scorso anno.
Da due anni ormai, l’andamento della produzione è in aumento e, per le imprese che vendono anche all’estero, i risultati sono migliori. Ferrara registra così l’incremento delle esportazioni tra i più accentuati della Regione, con un migliaio di imprese che esportano, anche se il numero delle esportatrici abituali rimane ridotto.
Il valore aggiunto stimato da Prometeia in crescita dell’1,5% per l’anno in corso, dovrebbe accelerare nel 2019, superando l’indice nazionale.
Nessun segnale di ripresa dal commercio che nel primo trimestre registra una nuova ampia flessione delle vendite.
Questi i principali dati diffusi nell’ultima edizione dell’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara.
La crescita del prodotto mondiale nel 2017 ha rilevato una buona accelerazione che dovrebbe essere confermata per il 2018, nonostante il rallentamento del ritmo di espansione del commercio mondiale.
Se la dinamica del Pil italiano è in decelerazione, così come previsto anche dalle più recenti previsioni Ocse, Prometeia nell’anno in corso prospetta per la Regione Emilia-Romagna una crescita del PIL più accentuata tra le regioni, ai livelli della Francia. Anche il valore aggiunto di Ferrara crescerà, allineandosi però al dato nazionale, superandolo nel 2019 e avvicinandosi lentamente al ritmo regionale.
Dall’analisi della formazione del valore aggiunto per settori, si rileva come la ripresa nel 2018 sia trainata dalla nuova accelerazione dell’espansione del settore industriale, mentre si conferma più moderata la crescita nel settore dei servizi, rallentato soprattutto dalla riduzione del commercio.
Il comparto delle costruzioni, dopo dieci anni di recessione, potrebbe registrare una prima lieve crescita del valore aggiunto prodotto, in accelerazione per il 2019, tuttavia, al termine del 2018 , l’indice del valore aggiunto del settore continuerà ad essere ampiamente inferiore al livello del precedente massimo toccato nel 2007, essendosi infatti dimezzato e rappresentando ora appena il 3,4% del valor aggiunto provinciale.
Per l’industria manifatturiera il 2018 dovrebbe essere l’anno di nuova accelerazione della tendenza positiva. Prometeia stima che l’aumento del valore aggiunto manifatturiero salirà al 3,2%, ma il prossimo anno, seguendo il trend regionale e nazionale, rallenterà, attestandosi al 2,2%.
Infine, il settore dei servizi, che nel 2017 ha messo a segno un incremento dell’1,4% si indebolirà nel corso del 2018, confermando ancora un livello inferiore di oltre 10 punti percentuali dal massimo raggiunto dieci anni prima.
Rispetto all’andamento regionale, se la fine della fase di recessione per le costruzioni è arrivata in ritardo, la ripresa del settore industriale, almeno per quanto riguarda la creazione del valore aggiunto, appare decisamente in linea con quanto si rileva per l’intera Emilia-Romagna.
Gli indicatori sul commercio internazionale. L’andamento provinciale è stato migliore rispetto sia alle vendite all’estero della Regione (+4,6%),
che al trend nazionale (+3,3%), con una variazione inferiore in Emilia-Romagna solo al dato di Piacenza, dove è localizzato un importante polo della logistica.
L’aumento dell’export ferrarese, colloca la provincia nel gruppo che ha registrato le performances migliori. In questo trimestre, il dato medio nazionale riflette la flessione congiunturale in tutte le macro ripartizioni territoriali, così Ferrara, oltre ad essere tra le province più dinamiche come crescita dell’export, risulta essere anche tra quelle che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export nazionale nel primo trimestre 2018.
La crescita delle esportazioni ferraresi nel primo trimestre dell’anno, oltre 75 milioni in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, si è diffusa in sempre più settori, solo pochi comparti rilevano piccole variazioni negative. Le prime tre voci per incidenza sono macchinari, prodotti chimici e, dopo alcuni trimestri negativi, torna ad essere rilevante anche la quota dell’automotive, grazie ad un incremento a tre cifre.
Fonte: Camera di Commercio