nella foto, da sinistra: Paolo Maggioli, Presidente Confindustria Romagna, Pietro Ferrari, Presidente Confindustria Emilia – Romagna e Andrea Maremonti, neo Vicepresidente di Confindustria Romagna
Completata la fusione romagnola
Le assemblee di Confindustria Romagna (che univa Rimini e Ravenna dal 1° ottobre 2016) e Confindustria Forlì-Cesena, riunite in Fiera, a Cesena, il 18 dicembre 2019, hanno approvato la fusione tra le due territoriali, che dà vita alla nuova Confindustria Romagna.
Dal 1° gennaio è attivo quindi un unico soggetto, Confindustria Romagna, in rappresentanza di oltre mille imprese romagnole, che danno lavoro a 50 mila dipendenti, producendo un fatturato aggregato di 25 miliardi di euro.
Si apre una fase transitoria, che si concluderà con l’Assemblea del 2021: la direzione generale di Confindustria Romagna rimane affidata a Marco Chimenti, Paolo Maggioli resterà alla Presidenza, mentre Andrea Maremonti assumerà la carica di Vicepresidente di Confindustria Romagna insieme agli altri Vicepresidenti elettivi in carica nelle due Associazioni al momento della fusione. Il Consiglio Generale Transitorio sarà composto dalla somma dei due Consigli in carica al momento della fusione.
L’Assemblea Generale del 2021 provvederà poi all’elezione del nuovo Presidente secondo le regole statutarie definite.
Infrastrutture, valorizzazione delle risorse giovani e attenzione sul distretto del gas naturale
Tomaso Tarozzi, Vicepresidente di Confindustria Romagna con delega al territorio ravennate, non ha dubbi nel dire che dovrebbero essere le infrastrutture l’obiettivo principale degli investimenti pubblici per il rilancio del territorio: “Porto, strade e ferrovie adeguati a un territorio che ha ancora molto fiato per crescere. Possiamo inventarci i prodotti più all’avanguardia del mondo, ma poi dobbiamo poterli spedire velocemente ovunque“.
Accanto a questi elementi, è necessario il capitale umano: “L’altro ingrediente fondamentale sono le persone: i trent’anni di campus universitario ravennate sono una scommessa vinta, bisogna continuare a spingere sulla filiera della formazione e dell’università. I giovani sono un’energia decisiva, senza cui si spegne la migliore impresa: oggi le aziende hanno freni allo sviluppo proprio per carenza di risorse umane con competenze adeguate“.
Confindustria Romagna ha chiesto ai candidati un incontro con i candidati alle elezioni Regionali per presentare le priorità della Romagna, augurandosi che siano fra le priorità anche della nuova giunta.
Al primo punto l’alta velocità: “Da quando Bologna se ne è dotata, è cresciuta da tutti i punti di vista: dobbiamo portarla anche in Romagna. Inoltre, serve migliorare i trasporti via acqua e via ferro per le merci, l’E45 e le connessioni nord-sud di Ravenna, e occorre un sistema di mobilità più integrato tra Bologna e la Romagna per turismo, persone e merci, su tutti i mezzi“.
“Vorremmo non vedere più il blocco che ha inchiodato il distretto del gas naturale, compromettendo investimenti approvati e oscurando talenti ed eccellenze tecnologiche riconosciute a livello mondiale.
Vorremmo vedere una grande accelerazione, rispetto al ritmo di avanzamento attuale, in tutte le opere che riguardano l’approfondimento dei fondali del porto. E anche nelle strutture operative e negli adempimenti burocratici“.
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