Roma, 9 luglio 2015 – Entro il 2020 l’Europa avrà bisogno di almeno 825.000 professionisti in Information and Communication Technologies (ICT). A cui vanno aggiunte migliaia di altre posizioni che, pur non riguardando direttamente il settore, richiederanno comunque il possesso di skills digitali. La stima della crescente domanda europea di ICT specialist arriva dalla Digital Assembly 2015 appena conclusasi a Riga, in Lettonia, alla quale hanno partecipato oltre 500 tra ricercatori, businessmen, investitori e policy makers europei con l’obiettivo di individuare una strategia comune per il Mercato unico digitale (DMS).
Anche su questo tema si è concentrato l’incontro tra il nuovo direttore dell’Agenzia Digitale Italiana (AgID), Antonio Samaritani, e il neoeletto Presidente di Federmanager, Stefano Cuzzilla, promosso al fine di creare sinergie che consentano di ghermire le opportunità aperte dall’ICT e di reagire al ritardo italiano in materia di innovazione digitale.
Secondo la relazione annuale Agcom, presentata questa settimana al Parlamento, l’Italia si muove con colpevole lentezza nella copertura della banda ultra-larga, ferma al 36% contro il 68% della media UE28, confermando le preoccupazioni per il digital divide.
«Con il Presidente Cuzzilla abbiamo condiviso l’obiettivo di un’Italia competitiva in Europa per l’offerta di manager esperti in questo settore, ma anche capace di far crescere il mercato interno puntando su figure chiave specializzate sia nella PA sia nel privato», ha dichiarato Samaritani. «AgID, grazie alla collaborazione di partner come Federmanager, può accelerare il passo e rispondere alle grandi aspettative che i cittadini nutrono verso la modernizzazione tecnologica del Paese».
«Bisogna affrontare con urgenza e serietà temi quali competenze digitali, innovation e smart working e mi auguro che l’AgID di Samaritani possa fare molto e in fretta», ha dichiarato il presidente Cuzzilla. «Attraverso l’education e la valorizzazione di curricula di alto profilo, Federmanager è impegnata a offrire le risorse manageriali richieste ormai trasversalmente da tutti i settori produttivi. Ma servono investimenti, semplificazione normativa e soprattutto serve sostenere, anche da un punto di vista culturale, il contributo dei nostri manager specializzati, di cui c’è un gran bisogno».
Conferire una sorta di “bollino blu” a chi possiede digital skills può fare la differenza nel Mercato Unico Digitale. Un’idea che trova seguito in Federmanager, come ha spiegato Cuzzilla: «A settembre lanceremo su tutto il territorio nazionale il progetto “Be Manager” con cui la Federazione si impegna ad asseverare le competenze manageriali dei professionisti dei diversi settori, compreso ovviamente quello dell’ICT».
Federmanager è uno dei partner dell’iniziativa “Coalizione nazionale per le Competenze digitali” lanciata da AgID nel 2013. In due anni sono salite a 12 le coalizioni nazionali impegnate a sviluppare le competenze digitali in UE, che operano per superare il gap tra la domanda e l’offerta di competenze digitali nell’ambito della EU’s Grand Coalition for Digital Jobs.