(Sesto Potere) – Bologna – 22 ottobre 2019 – Si è svolto lunedì 21 ottobre a Bologna il Convegno “Contratto nuovo o nuovo contratto? Il contratto collettivo nazionale dirigenti industria 2019/2023” organizzato da Federmanager Emilia Romagna, associazione dei manager, dirigenti, quadri e alte professionalità.
Sono intervenuti Valter Quercioli, a capo della delegazione che si è occupata del rinnovo del CCNL e Presidente di Federmanager Toscana e Mario Cardoni, Direttore Generale Federmanager, introdotti da Andrea Molza, Presidente Federmanager Emilia – Romagna e Federmanager Bologna – Ravenna.
All’incontro, al quale hanno partecipato manager provenienti da tutta la regione, sono stati diffusi i primi risultati della ricerca sul lavoro del futuro a Bologna e in Emilia Romagna realizzata dall’Istituto Carlo Cattaneo in partnership con aziende e istituzioni locali.
La consapevolezza del cambiamento epocale prossimo è oramai diffusa; alla luce dei dati divulgati dal World Economic Forum: entro il 2025 la robotica sostituirà a livello globale oltre 80 milioni di attuali posti di lavoro, ma se ne creeranno 125 milioni gran parte dei quali in nuove professioni. Una trasformazione che richiederà una evoluzione delle figure professionali sul mercato del lavoro. Un dato per tutti: serviranno mediamente oltre 25 giorni/anno di formazione sui ruoli “in essere” per gli aggiornamenti di conoscenza e competenza.
La ricerca sul lavoro del futuro
“L’obiettivo di questo progetto sul lavoro del futuro, con proiezioni al 2023 – ha dichiarato Maurizio Morini, Direttore dell’Istituto Carlo Cattaneo che ha presentato lo studio – è fare in modo che la domanda e l’offerta di lavoro sul nostro mercato territoriale si incontrino in maniera sempre più equilibrata, mettendo al centro il tema dei Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite. Quello che vorremmo evitare è che le imprese lamentino che una serie di competenze e professionalità non sono disponibili sul mercato di riferimento. Vorremmo che ci fosse la consapevolezza di imprese, istituzioni, enti di tipo formativo, scuole, università e magari anche della programmazione territoriale, per fare incontrare in maniera efficace ed efficiente offerta e domanda di attività professionale”.
“I dati sono in elaborazione – ha proseguito Morini – abbiamo aggregato i settori secondo i fattori esponenziali di crescita del lavoro (centinaia oppure migliaia di nuovi posti). Notiamo che fra quelli destinati a forti evoluzioni di tipo occupazionale ci sono sicuramente la logistica (basti pensare che si prevede un incremento delle vendite in e-commerce anche B2B del 150% nei prossimi 5 anni in ER), le applicazioni dell’intelligenza artificiale e l’impiego degli over 50 – 55 in attività di coaching rivolte ai colleghi più giovani. Tra quelli che avranno esplosioni sensibili, nell’ordine delle centinaia, ci sono sicuramente la robotica ad uso industriale e ad uso di servizio (ad esempio le attività commerciali dell’industria con servizi automatizzati). Sviluppi sono attesi anche nella filiera aerospaziale e nell’indotto del settore automobilistico, pensiamo ai componenti dei motori ibridi. La tecnologia in generale sostituirà almeno per il 25% i lavori cosiddetti di base, ovvero quelli a sostanziale impiego di forza fisica”.
Il nuovo CCNL dei dirigenti industriali
Tematiche connesse al tema del convegno, ovvero il nuovo CCNL dei dirigenti di aziende produttrici di beni e servizi, il cui rinnovo è stato firmato da Federmanager e Confindustria il 30 luglio scorso.
Tra i pilastri del nuovo contratto nazionale, che decorre dal 1° gennaio 2019 e ha una durata di 5 anni, ci sono infatti la formazione e l’aggiornamento culturale-professionale, grandi protagonisti del mercato del lavoro nei prossimi anni, insieme alle novità relative a retribuzione, tutele previste in caso di malattia, non autosufficienza, invalidità e morte, sistema di welfare contrattuale.
“Un’ottima prova per innovare la nostra rappresentanza nella sua funzione di intermediazione, di collante, di traduzione e di sperimentazione di nuove prassi” Così Mario Cardoni, Direttore Generale Federmanager, ha definito il rinnovo del Ccnl. “Il nuovo contratto consente di introdurre strumenti che rafforzano la competitività dell’impresa, a partire proprio dalla diffusione e rafforzamento delle competenze manageriali che sono sempre più indispensabili per essere competitivi sugli scenari globali”.
“Il contratto – ha dichiarato Andrea Molza, Presidente Federmanager Emilia – Romagna e Federmanager Bologna – al di là dei singoli articoli, rappresenta la base su cui sviluppare e mantenere un rapporto vivo e costruttivo tra impresa e manager che la devono interpretare e rappresentare.” “Inoltre – ha proseguito – è la sintesi di una relazione che vive anche il contesto economico in cui si cala: averlo rinnovato pur in un momento così critico ci fa ben sperare sulla consapevolezza che solo lavorando assieme su un sistema di regole condivise si può crescere.”
Per Valter Quercioli, a capo della delegazione che si è occupata del rinnovo del CCNL e Presidente di Federmanager Toscana “tramite questo rinnovo abbiamo conquistato il diritto del Dirigente industriale a quella certezza di poter affrontare con serenità le grandi sfide che gli si porranno dinanzi sia da un punto di vista professionale che da quello personale. Da un lato le maggiori tutele gli daranno più sicurezza e tranquillità, anche personale e familiare, dall’altro le nuove articolazioni contrattuali gli permettono di affrontare con maggior determinazione le grandi trasformazioni di contesto a cui la sua azienda deve fra fronte. Ecco allora che “integrazione FASI/ASSIDAI”, “incremento del TMCG”, “copertura assicurativa collettiva dei rischi professionali” cui molti Dirigenti sono esposti (basta vedere la cronaca degli ultimi anni), “formazione finalizzata all’employability continua del Dirigente”, “politiche attive in caso di riorganizzazioni e ristrutturazioni”, “tutela della maternità e della paternità” e “pari opportunità” sono tutti argomenti di questo rinnovo che daranno forma ad un manager più concentrato, più tranquillo, più produttivo, più di successo per sé stesso, la sua azienda, la sua famiglia”.
Le best practice sotto osservazione
A un tema molto dibattuto nel mondo del lavoro, quello delle pari opportunità, è stato intitolato un articolo ad hoc, finalizzato alla raccolta delle best practice aziendali, con una particolare attenzione all’equità retributiva tra dirigente uomo e donna, sulla base delle quali 4.Manager – associazione costituita da Federmanager e Confindustria per sviluppare managerialità, imprenditorialità e cultura d’impresa – avrà il compito di realizzare specifiche iniziative volte a diffondere la cultura della parità di genere in ambito manageriale.
In merito alla tutela della maternità e paternità, in aggiunta a quanto previsto dalle norme di legge, l’Osservatorio costituito presso 4.Manager raccoglierà anche in questo caso le best practice attuate dalle imprese che consentano, anche nei periodi di congedo, il sereno svolgimento della funzione genitoriale e la piena ripresa del rapporto con l’azienda al momento del rientro al lavoro.
“Con il nuovo CCNL – ha commentato Andrea Molza chiudendo il convegno – Federmanager e Confindustria diventano volano di buone pratiche su pari opportunità e tutela della famiglia grazie all’Osservatorio di 4.Manager. E riservando tanto spazio alla formazione vanno incontro alle esigenze di un mondo del lavoro in evoluzione, come evidenziato dalle prime risultanze della ricerca dell’Istituto Cattaneo.”