Nel 2015 gli investimenti esteri in Italia hanno mosso capitali per 52,6 miliardi di euro, realizzando 456 operazioni finalizzate all’acquisizione di aziende italiane. L’Emilia Romagna è risultata la seconda regione, subito dopo la Lombardia, per attrattività economica: circa 10,43 miliardi di euro spesi in un solo anno da multinazionali e grandi aziende straniere per assumere il controllo di imprese con sede in regione.
Del tema si è parlato il 17 maggio a Bologna nel corso del dibattito “L’Emilia Romagna e le imprese estere”, su internazionalizzazione delle imprese italiane e ricerca di un equilibrio virtuoso tra investimenti esteri in entrata e investimenti italiani in uscita.
«Il “passaggio in mani straniere”, spesso tanto temuto da noi italiani, nella nostra Regione non rappresenta quasi mai una perdita di valore del territorio», spiega la presidente di Federmanager Bologna, Eliana Grossi. «Anzi, al contrario, risulta funzionale a realizzare una crescita dell’impresa tale da renderla più competitiva nel contesto internazionale».
Per il presidente nazionale di Federmanager, Stefano Cuzzilla «Vantiamo una classe di imprenditori e di manager straordinaria che riesce a essere competitiva e attrattiva malgrado gli handicap tipici della “italianità”. La creatività e la capacità di porsi da outsiders è una delle caratteristiche più apprezzate nei manager italiani: quando un’azienda viene acquisita, la nuova proprietà lascia volentieri i nostri direttori tecnici a guidare la trasformazione».