Presentato a Roma il 17 ottobre lo studio “Capitale Manageriale e Strumenti per lo Sviluppo”, condotto dall’Osservatorio Mercato del Lavoro e Competenze Manageriali di 4.Manager su un campione di 2.130 intervistati, di cui 614 imprenditori e 1.516 manager.
All’evento hanno preso parte, tra gli altri, Stefano Cuzzilla, Presidente di 4.Manager e Federmanager, Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria e Riccardo Fraccaro, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio.
Servono nuove figure manageriali
Un dato molto importante che emerge dall’indagine: un’impresa italiana su due è alla ricerca di nuove figure manageriali da assumere nei prossimi tre anni.
“Il momento è cruciale – ha dichiarato nella sua relazione Stefano Cuzzilla – siamo in equilibrio tra la speranza della ripresa e l’incubo della recessione. Partiamo da alcuni segnali confortanti che devono essere interpretati con attenzione. Un dato su tutti: rispetto al 2017 cresce nel Paese la domanda di manager. Figure in grado di guidare il cambiamento, accompagnando le aziende in un progressivo percorso di crescita. Il 50% degli imprenditori intervistati dall’Osservatorio punta ad assumere manager nei prossimi tre anni (arriviamo al 76% nelle imprese con più di 50 dipendenti). Si apre quindi una grande sfida per tutti noi, che è racchiusa in due parole a me molto care: fiducia e competenza.
Fiducia da parte degli imprenditori che avranno bisogno di aprire le porte delle aziende a professionisti di primo livello; competenza, quella che i manager dovranno sempre più maturare per competere in un mercato globale.”
Domanda e offerta hanno difficoltà ad incontrarsi
Ma a fare da contraltare un’altra evidenza: la crescente domanda di managerialità delle imprese spesso non trova adeguata risposta nelle professionalità disponibili.
Nell’87% dei casi gli imprenditori intervistati dichiarano di incontrare difficoltà nel reperire le figure manageriali di interesse. Inoltre, secondo il 44% degli imprenditori, la principale carenza riscontrata è relativa alle cosiddette soft skills: capacità di leadership e di motivazione, conoscenza delle lingue, orientamento all’innovazione e al cambiamento, capacità di adattarsi a scenari in continua evoluzione.
Formazione per manager e imprenditori
La soluzione per colmare il mismatch tra domanda e offerta? Una formazione mirata e costante che sia in grado di qualificare i manager rispetto alle sfide imposte dal mercato: innovazione e change management, leadership, people management.
Dalla ricerca emerge anche anche gli imprenditori vivono esigenze simili, consapevoli di dover investire innanzitutto su una loro personale qualificazione proprio sui temi dell’innovazione e change management (per il 59% degli intervistati), ma anche sull’apprendimento di competenze digitali (per il 33% degli intervistati).
“Abbiamo costituito un Osservatorio per orientare le nostre risposte verso i fabbisogni reali del sistema produttivo italiano – ha dichiarato Cuzzilla -. Stiamo attraversando un momento delicato ma anche ricco di sfide, in cui i manager sono chiamati a giocare un ruolo determinante per il futuro delle imprese italiane. Perciò è importante introdurre strumenti che sostengano l’incontro tra domanda e offerta di competenze manageriali, in modo da accelerare la crescita e l’innovazione delle tante PMI che costituiscono la nostra eccellenza”.
Criticità da superare
Lo studio mette infine in luce alcune forti criticità di sistema che il nostro Paese potrà superare solo con il pieno coinvolgimento delle istituzioni e delle rappresentanze di categoria.
“Il problema del mismatch – ha sottolineato ancora Cuzzilla nella sua relazione – a ben vedere, deve interessare la politica attenta perché esso riguarda tutto il sistema: 6 posti di lavoro altamente qualificati su 10 mostrano una carenza di competenze; 4 lavoratori su 10 sono troppo o troppo poco qualificati per il lavoro che stanno svolgendo.
E poi c’è l’allarme esplicito dell’OCSE: “Il sistema italiano di formazione permanente non è attrezzato alle sfide future. Solo 20,1% degli adulti ha partecipato a programmi di formazione professionale nell’ultimo anno, solo il 60% delle imprese con più di 10 dipendenti offre formazione continua, contro una media europea del 75,2%”.
Se ci sono deficit strutturali in termini di competenze e conoscenza, ci mettiamo a disposizione dei decisori politici non certo per denunciarlo, bensì in termini di proposta.”
Imprenditori e manager binomio inscindibile
“Imprenditori e manager – ha dichiarato Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria – formano un binomio inscindibile. E le imprese del futuro che dovranno imparare ad essere eccellenti in ogni funzione, hanno bisogno di manager preparati e competenti – dedicati alla missione aziendale – per migliorare la propria capacità competitiva e vincere la sfida dei mercati. Non solo. Le imprese devono accentuare la loro condizione di agenti del cambiamento promuovendo, come già stanno facendo, una svolta green e sostenibile che deve determinare un cambiamento profondo nella società. A maggior ragione, abbiamo bisogno di manager che sappiano accompagnarci in questo indispensabile cammino verso la modernità”.