L’ASviS, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, ha reso noti i dati emersi dal Rapporto “I territori e lo sviluppo sostenibile”, strumento innovativo per misurare e analizzare il posizionamento di Regioni, Province, Città metropolitane e aree urbane rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, verificando l’andamento dei diversi territori verso la sostenibilità economica, sociale e ambientale.
Lo studio intende stimolare il processo di “territorializzazione dell’Agenda 2030”, suggerito dall’Onu, dall’Ocse e dalla Commissione europea, proprio mentre il Governo elabora il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e si predispone l’accordo di partneriato per i fondi europei destinati ai diversi territori italiani.
Federmanager Bologna – Ferrara – Ravenna aderisce all’ASviS attraverso la sua Commissione SIATE, Sostenibilità e Infrastrutture per Ambiente, Territorio, Energia, che ha recentemente promosso un convegno sulla mobilità elettrica per favorire il dibattito su un nuovo modello di società urbana: più sostenibile, resiliente e inclusiva.
L’Emilia-Romagna e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile
Tra il 2010 e il 2019, i progressi più evidenti riguardano l’Istruzione (Goal4), la Parità di genere (Goal 5), le Imprese, infrastrutture, Innovazione (Goal 9) e il Consumo e produzione responsabile (Goal 12). In particolare, per il Goal 4 gioca un effetto positivo l’aumento delle quote di diplomati (+8,9 punti percentuali), di laureati (+13,2 punti percentuali) e delle persone in formazione continua (+3,5 punti percentuali), mentre il Goal 5 migliora per l’incremento della partecipazione delle donne nel Consiglio regionale (+14,8 punti percentuali rispetto al 2012). I progressi sul Goal 9 sono dovuti al maggior numero di famiglie con connessione a banda larga (+32,3 punti percentuali), di ricercatori (+50%) e della spesa per ricerca e sviluppo (+0,6 punti percentuali dal 2010 al 2018), mentre sul Goal 12 incidono positivamente l’aumento della raccolta differenziata (+19,6 punti percentuali) e la riduzione del conferimento dei rifiuti in discarica (-17,0 punti percentuali).
Si osservano, invece, andamenti negativi per Povertà (Goal 1), Servizi igienico-sanitari (Goal 6) e Vita sulla Terra (Goal 15). Aumenta infatti la povertà relativa, diminuisce l’efficienza delle reti idriche (-5,1 punti percentuali dal 2012 al 2015) e la quota di famiglie che si fidano a bere l’acqua del rubinetto (-4,5 punti percentuali dal 2010 al 2019), mentre a causare un calo sul Goal 15 è l’aumento della frammentazione del suolo (+2,8 punti percentuali dal 2012 al 2019) e della copertura artificiale del suolo (+3.458 ettari consumati dal 2012 al 2019).
Per quanto riguarda la distanza dagli Obiettivi al 2030, la Regione ha raggiunto i target del Goal 1 per la riduzione del rischio di povertà e del Goal 8 relativo all’occupazione, mentre presenta andamenti promettenti del Goal 2 grazie all’aumento delle coltivazioni biologiche, del Goal 3 per la riduzione della mortalità per le maggiori cause, del Goal 4 per il calo dell’abbandono scolastico, più laureati e più spesa per ricerca e sviluppo, del Goal 16 per il miglioramento della durata dei procedimenti civili. Diversamente, si registrano significativi allontanamenti dai target dei Goal 2, 6, 11 e 12.
La Città Metropolitana di Bologna e lo sviluppo sostenibile
Sono due i target già raggiunti dalla città metropolitana: supera infatti di 1,3 punti percentuali la quota di laureati prevista per il Goal 4 e registra, nel 2019, una quota di occupati di 5,1 punti percentuali superiore all’Obiettivo (Goal 8). Positivi anche gli andamenti di lungo e breve periodo evidenziati nell’ambito dei superamenti del valore limite giornaliero di PM10 (Goal 11), per cui si registra una diminuzione tra il 2006 e il 2018 di 71,3 giorni, di cui 36,0 tra il 2013 e il 2018, che determinano progressi moderati verso l’Obiettivo. Contrastanti sono gli andamenti misurati per il rapporto di femminilizzazione del tasso di occupazione (Goal 5) e il tasso di feriti per incidente stradale (Goal 3). Il primo indicatore registra un trend negativo tra il 2004 e il 2019, ma uno molto positivo nel breve periodo (2014-2019). Il secondo appare positivo nel lungo periodo (-27,6 feriti per 10.000 abitanti tra il 2004 e il 2019), ma negativo nel breve periodo: se confermata questa dinamica non permetterà alla Città metropolitana di raggiungere l’Obiettivo. Negativi sono gli andamenti relativi alla quota di energia da fonti rinnovabili (Goal 7) e all’affollamento degli istituti di pena (Goal 16). Il primo indicatore misura, tra il 2013 e il 2018, un insufficiente miglioramento (+1,0 punti percentuali) che ne determina un moderato allontanamento dall’Obiettivo; il secondo misura un trend di lungo periodo negativo, ulteriormente peggiorato nel breve periodo (+32,8 punti percentuali tra il 2014 e il 2019).